venerdì 21 dicembre 2012







La danza della neve di Ada Negri
Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieva
volteggiando, la neve
cade.
Danza la falda bianca
nell’ampio ciel scherzosa,
Poi sul terren si posa
stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d’intorno è pace;
chiuso in oblio profondo,
indifferente il mondo
tace

mercoledì 19 dicembre 2012






LA MAGICA NOTTE DI NATALE

Filippo è un bimbetto molto dispettoso: si diverte a prendere in giro i suoi compagni e a spingerli quando giocano facendoli cadere, così tutti lo evitano e lui è rimasto solo.
"Chi se ne importa? Non ho certo bisogno di loro io!" pensava Filippo.
Ma è quasi Natale: le vetrine sono adornate di fili luccicanti e palline colorate, il negozio di dolciumi espone panettoni, caramelle e cioccolatini da appendere sugli alberi di Natale e il negozio di giocattoli mostra tutte le ultime novità… che bello il Natale!
Sarà per quell’atmosfera di festa, sarà che le persone in questo periodo sono più attente al prossimo, ma anche i mendicanti per strada raccolgono qualche monetina in più. Non si sa bene il motivo, ma in questo periodo la gente riesce ad accorgersi della loro presenza e riesce a non passargli accanto con il volto indifferente, il passo affrettato e il cuore chiuso.
Si sa in questo periodo tutti si sentono più buoni ...tutti tranne Filippo.
E’ la notte di Natale e Filippo dorme nel suo lettino.
Ma qualcosa di speciale sta per accadere….
Un forte rumore sveglia il bambino che aprendo gli occhi si trova davanti BABBO NATALE!
"Cosa mi hai portato?" chiede subito Filippo.
"Prima di darti il mio dono rispondi a questa domanda: sei stato bravo quest’anno?"
"Certo!" risponde pronto Filippo.
"Ne sei davvero sicuro?" chiede ancora Babbo Natale.
"Ti ho già detto di sì sei sordo forse?" risponde di rimando Filippo.
"No non sono sordo, ma questa sera prima di darti il tuo regalo voglio portarti a fare un giro …un giro nel passato!"
Così dicendo Babbo Natale prese la mano di Filippo e si trovarono nel cortile della scuola. Era il giorno della partita di calcio e Simone segnò il goal della vittoria. A Filippo non piaceva perdere, così fece annullare il goal ripetendo che era fallo, che era fuorigioco e siccome il bambino che faceva l’arbitro era un suo compagno di classe, annullò il goal di Simone perché aveva una gran paura di Filippo!
Ma Babbo Natale fece di più. Fece immedesimare Filippo in Simone e gli fece provare la delusione che provò il suo amichetto in quel momento. Non tanto per il goal, ma perché lì a guardarlo c’era il suo papà e lui voleva mettercela davvero tutta per non deluderlo. Voleva vincere la partita per rendere il suo papà fiero di lui, non per se stesso.
Filippo rimase molto colpito da questo e la durezza del suo cuore cominciava a tremolare.
Poi si trovarono per le vie del centro, era il giorno in cui Filippo incontrò Giuditta. Si era messa l’apparecchio ai denti e lui la prese in giro. Anche qui Babbo Natale fece provare a Filippo la tristezza di Giuditta, perché per una bimba è comunque importante sentirsi carina e lui l’aveva ferita.
La durezza di cuore di Filippo continuava a tremolare ed i suoi occhi avevano i lucciconi.
Si spostarono ancora e si trovarono a casa di Filippo.
Sua mamma era molto stanca, lavorava di giorno in un ufficio e quando tornava a casa aveva da riordinare, preparare la cena, lavare, stirare e di tempo per riposarsi ne aveva ben poco.
Filippo si vide quando, finito di giocare in cameretta, lasciava tutti i giochi sparsi per la stanza. Andava poi in cucina a bere un bicchiere di latte e non puliva neppure se lo rovesciava per terra. Anche qui intervenne Babbo Natale e fece immedesimare Filippo nella mamma.
Il bimbo provò un’emozione fortissima che lo fece tremare. Sentì il grandissimo amore che sua mamma provava per lui, l’amore che metteva nel riordinare la casa e farlo vivere in una ambiente accogliente e pulito, l’amore che metteva nel lavare e stirare i suoi abitini e farlo andare a scuola sempre in ordine e la tristezza che la mamma provava tutte le volte che il preside della scuola la chiamava a causa del comportamento di suo figlio in classe.
Filippo scoppiò a piangere.
Aprì gli occhi e si accorse di essere nella sua cameretta da solo.
La mamma sentendolo piangere andò da lui e l’abbracciò. Rimasero così a lungo. La mamma era contenta perché da molto tempo Filippo non l’abbracciava più, da quando il suo papà era volato in cielo e lui non aveva nessuno con cui prendersela per questo.
Il mattino successivo Filippo telefonò a Giuditta e le disse che la trovava molto carina.
Poi chiamò Simone, gli chiese scusa e gli disse che voleva essere suo amico.
Ad un certo punto Filippo si accorse di un pacco rimasto sotto il suo albero: il suo regalo lo aveva già aperto! Che fosse quello di Babbo Natale? Aprì il pacchetto e trovò un pupazzo di Babbo Natale che se gli si premeva la schiena faceva l’occhiolino!
Filippo scoppiò a ridere e pensò: la notte di Natale è davvero una notte magica perché addolcisce i cuori e porta un sorriso sul viso della gente e Babbo Natale mi ha insegnato che comunque non è necessario aspettare che sia Natale per accorgersi di avere un cuore capace d'amare!


sabato 15 dicembre 2012























BABBO NATALE E LA DIETA

Si sta avvicinando il Natale e Babbo Natale è un po’ preoccupato. Si ricorda infatti che l’anno scorso ha faticato non poco a passare per il camino della casetta di Sonia. Doveva provvedere e subito!
Babbo Natale decise così di mettersi a dieta: niente pastasciutta, niente pollo al forno e neppure una di quelle buonissime torte che gli piacevano tanto …. Niente di niente!
Babbo Natale cominciava a sentirsi un po’ depresso, ma doveva resistere. Che figura ci avrebbe fatto se Sonia e i suoi genitori lo avessero trovato incastrato nel camino la mattina seguente? E peggio ancora che figura ci avrebbe fatto con tutti i bambini del mondo se incastrato nel camino di Sonia non fosse riuscito a finire il giro?
Si, si, Babbo Natale prese davvero seriamente il fatto della dieta e cominciò a mangiare insalata scondita e verdure crude tipo sedano, carote, insomma cose che non è che facciano proprio venire l’acquolina in bocca.
Giorno dopo giorno Babbo Natale si trovò a dimagrire… un etto o due…
"Caspita un po’ pochino", pensò Babbo Natale guardando l’ago della bilancia. "Devo fare qualcosa in più".
Così si mise a correre tutte le mattine e a fare un po’ di ginnastica tutte le sere prima di andare a dormire. Ma dopo due settimane di stenti e fatica pensò: "Ma se arrivo distrutto e senza forze non riuscirò a terminare il lavoro di consegna doni che mi aspetta la notte di Natale!". Detto fatto Babbo Natale smise di correre e di mangiare verdura cruda e riprese a mangiare il suo piatto di pasta, ma meno esagerato che prima, la sua coscetta di pollo e non un pollo intero, una fettina di torta e non tutta assieme in una volta!
 Arrivò la notte di Natale e Babbo Natale giunto alla casetta di Sonia si rese conto felicemente di riuscire a calarsi agilmente dal camino. Fu così anche per i camini di tutti i bambini del mondo e pensando ai loro dolci cuoricini e ai loro dolci sorrisi Babbo Natale esclamò: "Queste sono le dolcezze che preferisco … e non mi fanno neppure ingrassare!!!"










Un fratello così.

Un giorno un ragazzo ricevette un'auto come regalo di Natale da suo fratello.  Quando uscì dall'ufficio, vide un bambino di circa otto anni che stava girando attorno all'auto nuova e luccicante, ammirandola. 
"E' sua questa macchina, signore?" domandò il bambino.
Il ragazzo annuì -  "Me l'ha regalata mio fratello per Natale". 
Il bambino rimase sbalordito - "Vuole dire che suo fratello gliel'ha regalata e a lei non è costata niente? Ragazzi, vorrei..." esitò.
Naturalmente il ragazzo sapeva  che cosa avrebbe voluto: avrebbe voluto avere un fratello così pure lui. - Ma quello che disse il bambino lo scosse profondamente.
"Vorrei..." proseguì il bambino "...Poter ESSERE un fratello così!"
Il ragazzo guardò il bambino con meraviglia, poi impulsivamente aggiunse: "Ti piacerebbe fare un giro con la mia macchina?".
"Oh, sì, tantissimo" rispose il bambino.
Dopo un breve giro, il bambino si volse con gli occhi luccicanti verso il ragazzo e timidamente chiese: "Signore, le dispiacerebbe passare davanti a casa mia?".
Il ragazzo sorrise. Pensava di sapere che cosa volesse il bambino. Voleva mostrare ai vicini che poteva tornare a casa su un'auto grande e bella come quella, far pensare loro a quanto era fortunato in quel momento e forse fargli provare anche un po' di invidia nei suoi confronti. - Ma il ragazzo si sbagliava di nuovo. 
"Può fermarsi dove ci sono quei due gradini per favore?" chiese il bambino.
Corse su per i gradini. Poco dopo il ragazzo lo vide ritornare, ma non velocemente: con lui c'era il fratellino più piccolo, avrà avuto cinque anni e non poteva camminare molto bene perchè era zoppo, lo fece sedere sui gradini, lo abbracciò e indicando l'auto gli disse "Eccola, vedi? Proprio come ti ho detto in casa, a lui non gli è costata neppure un centesimo perchè suo fratello gliel'ha regalata per Natale e un giorno io te ne regalerò una uguale... allora potrai andare in giro e vedere tutte le cose che ho sempre cercato di descriverti"
Il ragazzo si sentì invadere da una grande sensazione di amore e capì che quel giorno che fin dal mattino credeva un giorno qualunque,  da un bambino, anche se piccolo e quindi con poche esperienze di vita, aveva imparato una grande lezione, quindi scese dall'auto,  sollevò il bambino più piccolo e lo fece sedere sul sedile anteriore dell'auto, il fratello maggiore, con gli occhi luccicanti per la felicità, salì accanto a lui  e tutti e tre cominciarono un memorabile giro natalizio!











Poesia di Natale



Che bella neve, che invenzione
..la neve di lana e di cotone…
Non bagna i guanti
né le mani senza guanti,

né i piedi senza scarpe
né i nasi senza senza sciarpe,né  le teste senza cappello,
né i cappelli senza ombrello,
né  le stufe senza carbone,
questa bellissima invenzione,
la neve di lana e cotone.








martedì 11 dicembre 2012





La danza della neve di Ada Negri
Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieva
volteggiando, la neve
cade.
Danza la falda bianca
nell’ampio ciel scherzosa,
Poi sul terren si posa
stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d’intorno è pace;
chiuso in oblio profondo,
indifferente il mondo
tace

mercoledì 5 dicembre 2012

Buon Compleanno fratellino


Non ti auguro di essere felice
... sarebbe troppo facile ...
ma ti auguro di saper trovare la felicità in ogni piccola cosa che ti circonda

Non ti auguro il meglio
... sarebbe troppo relativo ...
ma ti auguro di saper trarre il meglio da ogni situazione in cui ti troverai

Non ti auguro di non aver paura
... sarebbe troppo difficile ...
ma ti auguro di trovare sempre il coraggio di andare avanti
e vivere fino in fondo la tua vita

Non ti auguro di non sbagliare mai
... sarebbe impossibile ...
ma ti auguro di avere sempre una possibilità per rimediare ai tuoi errori

Non ti auguro di fare sempre la cosa giusta
... sarebbe troppo bello ...
ma ti auguro di saper imparare dai tuoi sbagli

Non ti auguro di non avere mai bisogno di nessuno
... sarebbe troppo presuntuoso ...
ma ti auguro di essere abbastanza umile
da saper tendere la mano per farti aiutare quando ne avrai bisogno

Non ti auguro di avere tanti amici
... sarebbe irreale ...
ma ti auguro di saper essere un amico per tante persone

Non ti auguro di essere saggio
... sarebbe troppo pretenzioso ...
ma ti auguro di saper distinguere tra ciò che è bene e ciò che è male
e saper scegliere di conseguenza la via giusta da seguire
                                              AUGURI Leo

sabato 3 novembre 2012

 
 
a te caro papà, zii Antonio, Orlando,Bruno
zia Jole, Adele, Maria, Marcello, Flavio, i miei cugini Fiorello e Fiorella
alle mie amiche Federica, Gabriella  , ai miei amici Mauro, Mario,Gianni,
 la signora Maria,
zia Lina, mio nonno le mie nonne
 e a tutti voi che non  siete più qui con noi
 ma che resterete vivi per sempre nei nostri cuori
FIORELLA 
 
 
 
Ti penso, ti guardo, ti vivo ... con tutto l' Amore che posso!


venerdì 26 ottobre 2012

FELICE HALOWEEN


 
 
 





FELICE HALLOWEEEN



C’era una volta,molto tempo fa, un uomo che si chiamava Gerardo. Odiava tutti e per questo avevo deciso di vivere isolato in cima ad una montagna. Abitava in un cupo castello dove c’era sempre buio e dove pioveva sempre sia in primavera che d’inverno. La gente lo schivava e si diceva che di notte l’uomo andasse in un campo di zucche dove le raccoglieva tutte portandosele al castello.E qui iniziava a svuotarle , cibandosi solo di quelle ; succo di zucca, pasta alla zucca, ravioli di zucca,marmellata di zucca….etc. Un giorno si spensero le candele del castello e Gerardo aveva finito tutti i fiammiferi e così decise di scendere giù nei sotterranei,dove sapeva che era rimasta almeno una candela ed un fiammifero. Scese nel buio e a tastoni trovò il tavolo dove c’era sopra la candela con accanto il fiammifero.







Gerardo l’accese e, non sapendo dove appoggiarla, la mise dentro ad una delle tante zucche vuote di cui i sotterranei del castello erano pieni.Gerardo aveva in mano una candela proibita, infatti chiunque la toccasse poteva esaudire un desiderio. Il desiderio dell’uomo era sempre stato quello di spaventare tutta la gente che sparlava di lui. Detto e fatto, Gerardo si trasformò in una strega. Salì su una scopa magica e partì per raggiungere il paese.Atterrò davanti alla porta di una delle tante case e busso tre volte di seguito. Aprirono due bambini che si trovarono di fronte ad un’orrenda strega. Gerardo pronunciò parole magiche per trasformare i bambini in topolini, ma la magia non funzionò. Infatti l’uomo non sapeva che le magie malvagie non avevano potere sui bambini.
Gerardo ammutolì ed i bambini non sapendo cosa fare gli offrirono dei cioccolatini e gli fecero compagnia. L’uomo allora regalò loro la candela dentro la zucca e gli insegnò la formula magica. Fu così che i bambini impararono ad usarla non per trasformare le persone che aprivano la porta, ma per ottenere qualche dolcetto….


 

mercoledì 19 settembre 2012

 
 
 
 
 

 
 L'amicizia
dolce parola che profuma d'amore e gentilezza,
l'amicizia non si compra o si vende,
nasce dal cuore spontaneamente
come spontanea è una carezza.
L'amico vero gioisce delle tue gioie,
l'amico vero consola le tue pene.
L'amico vero non ti tradisce mai,
 
ma, purtroppo, la verità è amara:
l'amicicizia vera è cosa  rara;
vale per ciò quel detto -se pur antico-
"TROVA UN TESORO CHI TROVA UN AMICO"
 
 
 

 
 
 

lunedì 3 settembre 2012










Trova il tempo

Trova il tempo di pensare
trova il tempo di pregare
trova il tempo di ridere.
E' la fonte del potere
è il più grande potere sulla terra
è la musica dell'anima.
Trova il tempo per giocare
trova il tempo per amare ed essere amato
trova il tempo di dare.
E' il segreto dell'eterna giovinezza
è il privilegio dato da Dio
il giorno è troppo corto
per essere egoisti.
Trova il tempo di leggere
trova il tempo di essere amico
trova il tempo di lavorare.
E' la fonte della saggezza
è la strada della felicità
è il prezzo del successo.
Trova il tempo
di fare la carità.
E' la chiave del paradiso.




 

lunedì 30 luglio 2012


Voglia di mare ,
di sole, e aria buona lassù tra i monti,
 giocare tra   verdi colline  e tanta tanta voglia .....di vacanze!!!!!
Senti quest'aria di felicità tutta per te dopo mesi di lavoro in città.
Nessuna sveglia  suona al mattino e nessun impegno.
Vivi questo tempo in piena libertà e goditi il meritato riposo con gioia.


FIORELLA


venerdì 8 giugno 2012




 

...Cuore d' Uomo...

Metto un cuore di elefante
per non scordarti mai,
metto un cuore di leone
per rendere inattaccabile il nostro amore,
metto un cuore di colibrì
per volare fino a te e
infine il mio cuore di uomo
per amarti per sempre.

©Emy Coratti
 

 

mercoledì 6 giugno 2012





Amami come se fossi l'alba del mattino, come prati fioriti e boschi fastosi, come pioggia leggera che cadde sulle mani, sul viso, sul corpo solamente per te.
  Come s'io fossi la stella più brillante dell'universo, che illumina gli occhi, le labbra e che riscalda il cuore. 
Amami come il primo amore della tua vita, come terra deserta, arida senz'acqua, come il tintillio della pioggia, il caldo rovente d'estate, come il primo raggio di sole che emana calora.
  Sia il tuo amore l'intero universo in inattingibile espansione. Tacerò.
Al tuo amore debitrice dall'inizio del mondo.
                    SALVO 89
 
 
 
 
 
 
 
Se solo potessi udire il mio cuore capiresti quanto amore vi è in ogni palpito,
 in ogni momento, in ogni  istante, legato al mio respiro.
 Se solo potessi guardare nei miei occhi, cieli limpidi e mari azzurri vivranno i nostri orizzonti.
 Se solo riuscissi a sentire i miei silenzi capiresti, in fondo all'anima, l'immensa voglia d'amarti!
Tu.
 Solo tu potrai capire, soltanto tu! Potrai credermi!
 
 
 
 
 











Dialogo con la luna C'è un cuore che batte nel cuore della notte, che parla alla luna nel gergo dell'amore. Racconta di un uomo, di quanto sia importante, del mondo, dei sogni, del tempo, della vita. Sorride la luna, e piano, l'accarezza. D'un tratto scompare e lascia spazio al sole.
 
 

 
 

lunedì 14 maggio 2012

QUANDO.........




Quando…….
Quando ti sembra di avere troppe cose da gestire nella vita,quando 24 ore in un giorno non sono abbastanza, ricordati del vaso della Maionese e dei due bicchieri di vino…..
Un professore stava davanti alla sua classe di filosofia e aveva davanti alcuni oggetti.
Quando la classe incominciò a zittirsi, prese un grande barattolo di maionese vuoto e lo iniziò a riempire di palline da golf.
Chiese agli studenti se il barattolo fosse pieno e costoro risposero che lo era.
Il professore allora prese un barattolo di ghiaia e la rovesciò nel barattolo di maionese.
 Lo scosse leggermente e i sassolini si posizionarono negli spazi vuoti, tra le palline da golf.
Chiese di nuovo agli studenti se il barattolo fosse pieno e questi concordarono che lo era. 
 Il professore prese allora una scatola di sabbia e la rovesciò, aggiungendola nel barattolo; ovviamente la sabbia si sparse ovunque all’interno.
Chiese ancora una volta se il barattolo fosse pieno e gli studenti risposero con unanime  ‘sì.
 Il professore estrasse quindi due bicchieri di vino da sotto la cattedra e aggiunse il loro intero contenuto nel barattolo, andando così  effettivamente a riempire gli spazi vuoti nella sabbia.
Gli studenti risero.
Ora, disse il professore non appena la risata si fu placata, voglio che consideriate questo barattolo come la vostra Vita.
Le palle da golf  sono le cose importanti: la famiglia, i vostri  figli,la vostra salute, i vostri amici e le vostre Passioni;  le cose per cui, se anche tutto  il resto andasse perduto e solo queste rimanessero, la vostra vita continuerebbe ad essere piena. 
I sassolini  sono le altre cose che hanno importanza, come il vostro lavoro, la casa, la macchina….
La sabbia   è tutto il resto: le piccole cose.
Se voi mettete nel barattolo la sabbia per prima, non ci sarà spazio per la ghiaia e nemmeno per le palle da golf..
Lo stesso vale per la vita : se spendete tutto il vostro tempo e le vostre energie dietro le piccole cose, non avrete più spazio per le cose che sono importanti per voi .
Prestate attenzione alle cose che sono indispensabili per la vostra felicità :
giocate  con i vostri bambini,   parlate con i vostri figli,  godetevi la famiglia ed i  genitori fin che ci sono;  portate il vostro o la vostra compagna  fuori a cena…..e non solo nelle occasioni importanti!
Dedicatevi a ciò che amate e alle passioni, tanto ci sarà sempre tempo per pulire la casa o fissare  gli appuntamenti.
 Prendetevi cura per prima cosa delle palle da golf , le cose che contano davvero.
Fissate le priorità… Il resto è solo sabbia.
Uno degli studenti alzò la mano e chiese cosa rappresentasse il vino.
Il professore sorrise:” sono felice che tu me l’abbia chiesto.”
Serve solo per mostrarvi che non importa quanto piena possa sembrare la vostra vita :
ci sarà sempre spazio per un paio di bicchieri di vino con un amico.
Condividi questo pensiero con un amico o una persona cara:
IO L?HO APPENA FATTO.



domenica 13 maggio 2012

MAMMA














Mamma
Se fossi un pittore,
dipingerei un quadro
con tutti i colori del creato.
Al centro metterei
un cuore tutto d'oro
e sotto scriverei:
Mamma, tu sei il più bel tesoro




CIAO

lunedì 9 aprile 2012

LA  GRANDE  DOMANDA
Se eri un bambino negli anni 50, 60 e 70  
Ma come hai fatto a sopravvivere ? 
                                   
1 - Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag...
 
2 - Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo.
 3 - Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con vernici a base di piombo.



 4 - Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte.       
5 - Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco.
 6 - Bevevamo l'acqua dal tubo del giardino, invece che dalla bottiglia


dell'acqua minerale...
 
7 - Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa,   ricordavano di non avere freni  .  Dopo

 vari scontri contro i cespugli, imparammo a risolvere il problema. Si, noi ci scontravamo con cespugli,
non con auto! 
8 - Uscivamo a giocare con l'unico obbligo di rientrare prima del tramonto. 
Non avevamo cellulari...  cosicché nessuno poteva rintracciarci.  Impensabile.9 - La scuola durava fino alla mezza , poi andavamo a casa per il pranzo   con tutta la famiglia  
 (si, anche con il papà  ).    
10 - Ci tagliavamo ,   ci rompevamo un osso ,  perdevamo un dente  ,   e nessuno faceva una
 denuncia per questi incidenti.  La colpa non era di nessuno, se non di noi stessi.      
11 - Mangiavamo biscotti  , pane olio e sale  pane e burro,    bevevamo bibite zuccherate  e non avevamo mai problemi di soprappeso,    perché stavamo sempre in giro a giocare...  
 12 - Condividevamo una bibita in quattro... bevendo dalla stessa bottiglia  e nessuno moriva per questo.
 13 - Non avevamo Playstation, Nintendo 64, X box, Videogiochi, televisione via cavo con 99 canali,
 videoregistratori ,    dolby surround, cellulari personali, computer, chatroom su Internet
... Avevamo invece tanti AMICI. 
14 - Uscivamo,  montavamo in  bicicletta  o camminavamo  fino a casa dell'amico ,  suonavamo il campanello o semplicemente entravamo senza bussare e lui era lì e uscivamo a giocare. 

 15 - Si!  Lì fuori!  Nel mondo crudele!  Senza un guardiano!  Come abbiamo fatto?   Facevamo giochi con

 bastoni e palline da tennis  ,  si formavano delle squadre per giocare una partita;

    non tutti venivano scelti per giocare e gli scartati dopo non andavano dallo psicologo per il trauma
 16 - Alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno lo ripetevano.
  
 Nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogo, nessuno soffriva di dislessia né di problemi

  di attenzione né di iperattività;
semplicemente prendeva qualche scapaccione e ripeteva l’anno.
17 - Avevamo libertà,    fallimenti , successi,  responsabilità ...

e imparavamo a gestirli.   
La grande domanda allora è questa:   
Come abbiamo fatto a sopravvivere ?  ed a crescere e diventare grandi ? .
Se appartieni a questa generazione    ,  scarica e invia questo messaggio
 
ai tuoi conoscenti della tua stessa generazione ….
  ed anche  a gente più giovane  perché sappiano come eravamo prima.....