venerdì 21 dicembre 2012







La danza della neve di Ada Negri
Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieva
volteggiando, la neve
cade.
Danza la falda bianca
nell’ampio ciel scherzosa,
Poi sul terren si posa
stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d’intorno è pace;
chiuso in oblio profondo,
indifferente il mondo
tace

mercoledì 19 dicembre 2012






LA MAGICA NOTTE DI NATALE

Filippo è un bimbetto molto dispettoso: si diverte a prendere in giro i suoi compagni e a spingerli quando giocano facendoli cadere, così tutti lo evitano e lui è rimasto solo.
"Chi se ne importa? Non ho certo bisogno di loro io!" pensava Filippo.
Ma è quasi Natale: le vetrine sono adornate di fili luccicanti e palline colorate, il negozio di dolciumi espone panettoni, caramelle e cioccolatini da appendere sugli alberi di Natale e il negozio di giocattoli mostra tutte le ultime novità… che bello il Natale!
Sarà per quell’atmosfera di festa, sarà che le persone in questo periodo sono più attente al prossimo, ma anche i mendicanti per strada raccolgono qualche monetina in più. Non si sa bene il motivo, ma in questo periodo la gente riesce ad accorgersi della loro presenza e riesce a non passargli accanto con il volto indifferente, il passo affrettato e il cuore chiuso.
Si sa in questo periodo tutti si sentono più buoni ...tutti tranne Filippo.
E’ la notte di Natale e Filippo dorme nel suo lettino.
Ma qualcosa di speciale sta per accadere….
Un forte rumore sveglia il bambino che aprendo gli occhi si trova davanti BABBO NATALE!
"Cosa mi hai portato?" chiede subito Filippo.
"Prima di darti il mio dono rispondi a questa domanda: sei stato bravo quest’anno?"
"Certo!" risponde pronto Filippo.
"Ne sei davvero sicuro?" chiede ancora Babbo Natale.
"Ti ho già detto di sì sei sordo forse?" risponde di rimando Filippo.
"No non sono sordo, ma questa sera prima di darti il tuo regalo voglio portarti a fare un giro …un giro nel passato!"
Così dicendo Babbo Natale prese la mano di Filippo e si trovarono nel cortile della scuola. Era il giorno della partita di calcio e Simone segnò il goal della vittoria. A Filippo non piaceva perdere, così fece annullare il goal ripetendo che era fallo, che era fuorigioco e siccome il bambino che faceva l’arbitro era un suo compagno di classe, annullò il goal di Simone perché aveva una gran paura di Filippo!
Ma Babbo Natale fece di più. Fece immedesimare Filippo in Simone e gli fece provare la delusione che provò il suo amichetto in quel momento. Non tanto per il goal, ma perché lì a guardarlo c’era il suo papà e lui voleva mettercela davvero tutta per non deluderlo. Voleva vincere la partita per rendere il suo papà fiero di lui, non per se stesso.
Filippo rimase molto colpito da questo e la durezza del suo cuore cominciava a tremolare.
Poi si trovarono per le vie del centro, era il giorno in cui Filippo incontrò Giuditta. Si era messa l’apparecchio ai denti e lui la prese in giro. Anche qui Babbo Natale fece provare a Filippo la tristezza di Giuditta, perché per una bimba è comunque importante sentirsi carina e lui l’aveva ferita.
La durezza di cuore di Filippo continuava a tremolare ed i suoi occhi avevano i lucciconi.
Si spostarono ancora e si trovarono a casa di Filippo.
Sua mamma era molto stanca, lavorava di giorno in un ufficio e quando tornava a casa aveva da riordinare, preparare la cena, lavare, stirare e di tempo per riposarsi ne aveva ben poco.
Filippo si vide quando, finito di giocare in cameretta, lasciava tutti i giochi sparsi per la stanza. Andava poi in cucina a bere un bicchiere di latte e non puliva neppure se lo rovesciava per terra. Anche qui intervenne Babbo Natale e fece immedesimare Filippo nella mamma.
Il bimbo provò un’emozione fortissima che lo fece tremare. Sentì il grandissimo amore che sua mamma provava per lui, l’amore che metteva nel riordinare la casa e farlo vivere in una ambiente accogliente e pulito, l’amore che metteva nel lavare e stirare i suoi abitini e farlo andare a scuola sempre in ordine e la tristezza che la mamma provava tutte le volte che il preside della scuola la chiamava a causa del comportamento di suo figlio in classe.
Filippo scoppiò a piangere.
Aprì gli occhi e si accorse di essere nella sua cameretta da solo.
La mamma sentendolo piangere andò da lui e l’abbracciò. Rimasero così a lungo. La mamma era contenta perché da molto tempo Filippo non l’abbracciava più, da quando il suo papà era volato in cielo e lui non aveva nessuno con cui prendersela per questo.
Il mattino successivo Filippo telefonò a Giuditta e le disse che la trovava molto carina.
Poi chiamò Simone, gli chiese scusa e gli disse che voleva essere suo amico.
Ad un certo punto Filippo si accorse di un pacco rimasto sotto il suo albero: il suo regalo lo aveva già aperto! Che fosse quello di Babbo Natale? Aprì il pacchetto e trovò un pupazzo di Babbo Natale che se gli si premeva la schiena faceva l’occhiolino!
Filippo scoppiò a ridere e pensò: la notte di Natale è davvero una notte magica perché addolcisce i cuori e porta un sorriso sul viso della gente e Babbo Natale mi ha insegnato che comunque non è necessario aspettare che sia Natale per accorgersi di avere un cuore capace d'amare!


sabato 15 dicembre 2012























BABBO NATALE E LA DIETA

Si sta avvicinando il Natale e Babbo Natale è un po’ preoccupato. Si ricorda infatti che l’anno scorso ha faticato non poco a passare per il camino della casetta di Sonia. Doveva provvedere e subito!
Babbo Natale decise così di mettersi a dieta: niente pastasciutta, niente pollo al forno e neppure una di quelle buonissime torte che gli piacevano tanto …. Niente di niente!
Babbo Natale cominciava a sentirsi un po’ depresso, ma doveva resistere. Che figura ci avrebbe fatto se Sonia e i suoi genitori lo avessero trovato incastrato nel camino la mattina seguente? E peggio ancora che figura ci avrebbe fatto con tutti i bambini del mondo se incastrato nel camino di Sonia non fosse riuscito a finire il giro?
Si, si, Babbo Natale prese davvero seriamente il fatto della dieta e cominciò a mangiare insalata scondita e verdure crude tipo sedano, carote, insomma cose che non è che facciano proprio venire l’acquolina in bocca.
Giorno dopo giorno Babbo Natale si trovò a dimagrire… un etto o due…
"Caspita un po’ pochino", pensò Babbo Natale guardando l’ago della bilancia. "Devo fare qualcosa in più".
Così si mise a correre tutte le mattine e a fare un po’ di ginnastica tutte le sere prima di andare a dormire. Ma dopo due settimane di stenti e fatica pensò: "Ma se arrivo distrutto e senza forze non riuscirò a terminare il lavoro di consegna doni che mi aspetta la notte di Natale!". Detto fatto Babbo Natale smise di correre e di mangiare verdura cruda e riprese a mangiare il suo piatto di pasta, ma meno esagerato che prima, la sua coscetta di pollo e non un pollo intero, una fettina di torta e non tutta assieme in una volta!
 Arrivò la notte di Natale e Babbo Natale giunto alla casetta di Sonia si rese conto felicemente di riuscire a calarsi agilmente dal camino. Fu così anche per i camini di tutti i bambini del mondo e pensando ai loro dolci cuoricini e ai loro dolci sorrisi Babbo Natale esclamò: "Queste sono le dolcezze che preferisco … e non mi fanno neppure ingrassare!!!"










Un fratello così.

Un giorno un ragazzo ricevette un'auto come regalo di Natale da suo fratello.  Quando uscì dall'ufficio, vide un bambino di circa otto anni che stava girando attorno all'auto nuova e luccicante, ammirandola. 
"E' sua questa macchina, signore?" domandò il bambino.
Il ragazzo annuì -  "Me l'ha regalata mio fratello per Natale". 
Il bambino rimase sbalordito - "Vuole dire che suo fratello gliel'ha regalata e a lei non è costata niente? Ragazzi, vorrei..." esitò.
Naturalmente il ragazzo sapeva  che cosa avrebbe voluto: avrebbe voluto avere un fratello così pure lui. - Ma quello che disse il bambino lo scosse profondamente.
"Vorrei..." proseguì il bambino "...Poter ESSERE un fratello così!"
Il ragazzo guardò il bambino con meraviglia, poi impulsivamente aggiunse: "Ti piacerebbe fare un giro con la mia macchina?".
"Oh, sì, tantissimo" rispose il bambino.
Dopo un breve giro, il bambino si volse con gli occhi luccicanti verso il ragazzo e timidamente chiese: "Signore, le dispiacerebbe passare davanti a casa mia?".
Il ragazzo sorrise. Pensava di sapere che cosa volesse il bambino. Voleva mostrare ai vicini che poteva tornare a casa su un'auto grande e bella come quella, far pensare loro a quanto era fortunato in quel momento e forse fargli provare anche un po' di invidia nei suoi confronti. - Ma il ragazzo si sbagliava di nuovo. 
"Può fermarsi dove ci sono quei due gradini per favore?" chiese il bambino.
Corse su per i gradini. Poco dopo il ragazzo lo vide ritornare, ma non velocemente: con lui c'era il fratellino più piccolo, avrà avuto cinque anni e non poteva camminare molto bene perchè era zoppo, lo fece sedere sui gradini, lo abbracciò e indicando l'auto gli disse "Eccola, vedi? Proprio come ti ho detto in casa, a lui non gli è costata neppure un centesimo perchè suo fratello gliel'ha regalata per Natale e un giorno io te ne regalerò una uguale... allora potrai andare in giro e vedere tutte le cose che ho sempre cercato di descriverti"
Il ragazzo si sentì invadere da una grande sensazione di amore e capì che quel giorno che fin dal mattino credeva un giorno qualunque,  da un bambino, anche se piccolo e quindi con poche esperienze di vita, aveva imparato una grande lezione, quindi scese dall'auto,  sollevò il bambino più piccolo e lo fece sedere sul sedile anteriore dell'auto, il fratello maggiore, con gli occhi luccicanti per la felicità, salì accanto a lui  e tutti e tre cominciarono un memorabile giro natalizio!











Poesia di Natale



Che bella neve, che invenzione
..la neve di lana e di cotone…
Non bagna i guanti
né le mani senza guanti,

né i piedi senza scarpe
né i nasi senza senza sciarpe,né  le teste senza cappello,
né i cappelli senza ombrello,
né  le stufe senza carbone,
questa bellissima invenzione,
la neve di lana e cotone.








martedì 11 dicembre 2012





La danza della neve di Ada Negri
Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieva
volteggiando, la neve
cade.
Danza la falda bianca
nell’ampio ciel scherzosa,
Poi sul terren si posa
stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d’intorno è pace;
chiuso in oblio profondo,
indifferente il mondo
tace

mercoledì 5 dicembre 2012

Buon Compleanno fratellino


Non ti auguro di essere felice
... sarebbe troppo facile ...
ma ti auguro di saper trovare la felicità in ogni piccola cosa che ti circonda

Non ti auguro il meglio
... sarebbe troppo relativo ...
ma ti auguro di saper trarre il meglio da ogni situazione in cui ti troverai

Non ti auguro di non aver paura
... sarebbe troppo difficile ...
ma ti auguro di trovare sempre il coraggio di andare avanti
e vivere fino in fondo la tua vita

Non ti auguro di non sbagliare mai
... sarebbe impossibile ...
ma ti auguro di avere sempre una possibilità per rimediare ai tuoi errori

Non ti auguro di fare sempre la cosa giusta
... sarebbe troppo bello ...
ma ti auguro di saper imparare dai tuoi sbagli

Non ti auguro di non avere mai bisogno di nessuno
... sarebbe troppo presuntuoso ...
ma ti auguro di essere abbastanza umile
da saper tendere la mano per farti aiutare quando ne avrai bisogno

Non ti auguro di avere tanti amici
... sarebbe irreale ...
ma ti auguro di saper essere un amico per tante persone

Non ti auguro di essere saggio
... sarebbe troppo pretenzioso ...
ma ti auguro di saper distinguere tra ciò che è bene e ciò che è male
e saper scegliere di conseguenza la via giusta da seguire
                                              AUGURI Leo